L’appassire dell’uno va a coincidere sempre con lo sbocciare dell’altro.
Forse tutto cio’ e’ un incantesimo o forse un miraggio,dovuto alla presenza di fata Morgana…
O forse piu’ probabilmente e’ la vita che rinasce seducente,nello sbocciare di ogni singolo fiore.
Comunque sempre un giardino mi racconta qualcosa che riguarda un ciclico rincorrersi delle stagioni.
La sua parvenza cambia;come cambiano le atmosfere create dalle sue forme e dai suoi colori;
come cambiano i suoi profumi che,in qualsiasi momento dell’anno,addolciscono cosi i suoi scalini;
dilatando i suoi spazi ed i suoi sentieri;dondolando il mio cuore;cullandomi i sogni.
Non potrei vivere senza un giardino,che sia o non sia anche da fotografare.
La fioritura delle orchidee proietta il mio sentire,sino a quella dimensione…”Pink Floyd”;
in cui,al di la di un muro immaginario,mi riporta…all’esotico dei tropici.
La gardenia cosi delicatamente nobile,elegante ed affascinante.
Poi ci sono le rose,ad indicare che maggio e’ giunto;che l’estate si sta avvicinando.
Nella sinuosita’ misteriosa delle loro forme,i poeti hanno sempre trovato il loro regno,fatto di muse ispiratrici:
quindi la loro identita’.
Associo poi i bulbi al punto d’incontro tra il niente ed il tutto…
Quando dalla terra…improvvisamente e per incanto…li vedi “esplodere” in una miriade di colori.
Dalie,giacinti,amaryllis,ciclamini…un miracolo della rinascita,che ogni anno si rinnova in tutto il suo colore.
Fare un giro in un giardino,a volte serve ad illudersi del fatto che le fate esistano…non solo nelle favole.
Fare un giro in un giardino,spesso e’ utile a rivelarci il mistero della vita,che comunque non finisce.
Fare un giro in un giardino,facendolo proprio in questi tempi,in cui il mondo troppo spesso piange…
serve soprattutto a farci sperare che:
“dalle macerie nascera’ sempre un fiore”.


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